sabato 18 settembre 2010

mixer digitale/analogico vs controller

Spesso di fronte ai nuovi prodotti dedicati all'interfacciamento con i software c'è un po' di confusione, cerchiamo qui di fare un po' di chiarezza sulle diverse tecnologie costruttive dei mixer e affini.
Fino ad una manciata di anni fa tutti i mixer erano prettamente analogici, cioè il segnale in ingresso derivante dai lettori cd o dai giradischi entrava negli ingressi dei vari canali del mixer ed era processato da una componentistica costituita da resistenze, resistenze variabili, condensatori e induttori. Questi elementi fisici permettono di equalizzare un segnale, di gestire il gain e il volume del canale e più in generale tutto il routing audio. Ad oggi sono ancora diversi i mixer che seguono questa filosofia, fra cui citiamo i più noti Allen&Heath xone ed Ecler Nuo.


Per chiarire meglio prendiamo ad esempio ancora l'Allen&Heath xone 4D. Il 4D è a tutti gli effetti un mixer analogico benchè sia dotato di scheda audio e controller MIDI. La possibilità di collegarlo al pc viene spesso confusa come caratteristica dei mixer digitali, ma al contrario qui tutti i segnali audio, compresi quelli provenienti dalla scheda audio interna, continuano ad essere processati dagli stessi componenti descritti sopra, sugli xone anche il filtro è analogico!. Un 4D è, per fare un paragone con altri prodotti commerciali particolarmente noti, all'incirca l'unione di un Allen&Heath xone 92 + una scheda Native-Instruments Audio8DJ + 2 controller midi Native-Instruments X1. Questo tipo di componentistica, a parità di fascia di prodotto, regala generalmente un suono più caldo e ricco di armoniche.


Un mixer digitale invece campiona tramite i convertitori A/D i segnali audio provenienti dai vari ingressi, li trasforma in una serie di "1" e "0" e poi analizza i dati tramite un processore. Quindi tutti i comandi quali gain, equalizzazione, volumi ecc sono gestiti da una CPU interna, si tratta di una sorta di mini computer il cui "software" è direttamente stampato nelle schede interne dove sono salvati gli algoritmi per il processamento dei segnali. Il tutto viene poi ritrasformato in un segnale analogico da un convertitore D/A. Spesso gli ingressi e le uscite possono essere direttamente in digitale evitando così il passaggio di conversione. Questa soluzione abbatte notevolmente i costi e permette di inserire più facilmente le funzioni delle unità effetti, la possibilità di campionare porzioni dei brani o di controllare la distorsione del segnale in uscita. Il primo mixer digitale professionale è stato il Pioneer djm800.


Anche in questo caso i mixer digitali possono essere completi delle funzioni di controller MIDI e di scheda audio come i recenti Pioneer DJM2000 o Denon DNX-1700.

Passiamo ora invece alle superfici di controllo quali Numark NS7, Allen&Heath DX, Reloop Digital Jockey ecc. In questa tipologia di prodotti il segnale audio viene generato da una scheda audio presente all'interno e tutte le funzioni sono in realtà mappature tramite i segnali MIDI delle funzioni del software. Quindi quando si aziona ad esempio il potenziometro dell'equalizzazione per tagliare le basse frequenze non saranno presenti nè componenti analogici nè processori interni ma verrà semplicemente inviato un segnale di controllo MIDI e il software (Traktor, Serato ecc) si occuperà di effettuare l'operazione di taglio della frequenze a invierà poi alla scheda audio del controller il risultato finale. Tutti i controller MIDI dotati di scheda audio non hanno quindi delle funzioni proprie ma tutti i comandi vengono gestiti dal programma che state utilizzando sul computer. Questo permette ad esempio di assegnare ad un potenziometro un volume o un cutoff di un filtro a seconda della mappatura segnale midi/funzione che è stata impostata. In questi prodotti anche i possibili segnali esterni in ingresso vengono gestiti sempre tramite il campionamento della scheda audio.

5 commenti:

Gio' ha detto...

Verdedj, ti stimo!
E' già il secondo articolo che leggo sul tuo blog, sei chiarissimo nelle spiegazioni e sopratutto sei l'unico che si preoccupa di spiegare con precisione ste cose in internet! Prova a fare una ricerca scrivendo "mixer digitale o analogico" e vedrai il macello di siti, ma la scarsità di spiegazioni! ;)

A parte questo, volevo spiegarti la mia situazione e farti qualche domanda.
Sono un ragazzo che ha iniziato a mixare nel lontano 1998 per passione, poi non ho avuto modo di continuare a livello professionale e sono sempre rimasto il classico "bedroom dj". Ho chiaramente un mixer analogico (un Numark DM1001EX) e due 1200, classica consolle old school, a cui ho aggiunto il DVS per comodità.

Siccome volevo cambiare il mixer a favore di qualcosa di più completo, stavo dando un occhio al DJ Mag di questo mese, ma vedo tutti mixer da paura, roba dai 500 euro in su, e la cosa che capisco anche meno è il motivo per cui tutti i prezzi più allucinanti siano nella categoria "digital mixer" che a quanto spieghi tu sono in effetti quelli con meno componentistica.
In particolare volevo farti alcune domande:

1) Un mixer digitale ha un suono tanto più freddo di un analogico? Ha senso secondo te usare un mixer digitale, o potendo è meglio rimanere sull'analogico anche se poi ci si attacca roba tipo DVS, CDJ e via dicendo?

2) A cosa serve la "capacità MIDI - controller MIDI - Funzionalità MIDI" e tutte ste cose qui che contengono "midi" e che leggo praticamente su ogni mixer da club di fascia alta? Chiedo, perchè io l'ingresso midi lo ricordo dai primi anni '90, ma mi sa che esiste da prima, e serviva per collegare il synth al pc, ad esempio...roba vecchia insomma.
Dato che di solito su sti mixer leggo di controller USB e anche FireWire, mi chiedevo a cosa servisse il midi, appunto.

3) Esistono ancora i multieffetto in stile EFX-500? In altre parole non capisco che senso abbia impestare sti mixer di tutte ste cose (controller midi, effetti, interfacce usb, filtri LFO e VCF) quando sarebbero acquistabili anche separatamente rendendo il tutto più modulare e abbassando i costi.

In altre parole finora ho contato in un mixer medio da club: effetti, midi per programmi tipo Traktor quando però c'è anche la scheda audio integrata che funziona con programmi del genere, usb per chissà cosa, filtri LFO e VCF, schede audio per DVS, display a colori. Prezzo medio: 1200-2000 euro.
Ma i sani vecchi mixer con 2-3 canali, alti-medi-bassi-gain, fader da scratch e al massimo uscita in XLR o Jack da 1/4 non li fanno più, a prezzi accettabili? :(

Grazie per le risposte e scusa per la pappardella!

verdedj.com ha detto...

Ciao Giò, grazie per i complimenti sempre graditi, vista la mole di dubbi (che spesso comportano queste nuove tecnologie) chiamami pure in negozio, a voce sarà più semplice chiarire tutti i concetti e trovare le giuste soluzioni.

Edoardo

Gio' ha detto...

Grazie Edoardo, gentilissimo!
Intanto sono andato avanti a documentarmi, grazie anche agli articoli successivi qui nel blog, e son giunto alla conclusione che mi servirebbe un mixer con effetti (mi sarebbe sufficiente un filtro VCF+LFO) a due o tre canali, ma analogico e possibilmente con fader VCA o comunque da scratch.
E'mezzo introvabile e se c'è costa un botto, ma di più direi che non mi serve.
Grazie ancora per l'aiuto!

Unknown ha detto...


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