Navigando per il web si incontrano spesso player, controller, mixer e altri "strani aggeggi" che mai avevamo immaginato prima. Vediamone alcuni e proviamo poi a fare qualche considerazione.
Sicuramente il sistema Reactable può competere per una delle prime posizioni di questa stravagante classifica:
si tratta di una sorta di tavolino ma che in realtà è un vero e proprio strumento musicale, con la superficie superiore retroilluminata. Sullo schermo touch vengono posizionati dei cubetti che rappresentano le varie funzioni dello strumento quali oscillatori, forme d'onda, filtri, cutoff, effetti e campioni audio... lo schermo touch permette di visualizzare il routing audio, di gestire altri parametri della funzione e di creare relazioni.
Nell'ambito più prettamente dedicato al djing troviamo i player Attigo TT, costituiti da 2 schermi touch che permettono di visualizzare e manipolare la forma d'onda di un brano: è quindi possibile scratchare, correggere il pitch ed effettuare tutte le normali operazioni che sia abituati a gestire con cdplayer e giradischi:
ultimo oggetto ultratecnologico selezionato è il controller MIDI Lemur Jazzmutant, ennesimo schermo touch che permette di visualizzare e gestire i controlli MIDI di un'ampia gamma di software. Si può personalizzare una vasta quantità di schermate con differenti impostazioni a seconda del tipo di funzioni che si desiderano controllare, rendendo quindi possibile utilizzare un unico strumento per la gestione dell'equalizzazione parametrica di Cubase o per un set con Ableton Live:
Tutti questi prodotti sono sicuramente molto scenici e permettono una gestione delle loro funzioni particolarmente intuitiva grazie al largo uso delle ultime tecnologie e bisogna sottolineare che ogni prodotto che permette una più ampia gamma di possibilità dell'espressione musicale contribuisce all'evoluzione della musica ed è parte integrante del processo di cambiamento della timbrica sonora. Ad esempio senza la distorsione delle valvole non sarebbe nato il rock e senza l'introduzione dell'elettronica oggi non potremmo ascoltare molti dei generi musicali a cui siamo abituati...
La riflessione che sarebbe utile stimolare e se però ogni innovazione tecnologica sia effettivamente un passo in avanti (e qui il campo si potrebbe allargare non solo alle attrezzature musicali) e se da un lato è necessario sperimentare il "nuovo" è anche necessario sviluppare un "senso critico". Se l'ultimo ritrovato è semplicemente una replica del prodotto precedente ma solo più accattivamente e più costoso o di qualità più bassa potrebbe non essere una buona scelta accoglierlo a braccia aperte...
mercoledì 27 ottobre 2010
venerdì 22 ottobre 2010
Configurazione controller per i software di mixaggio
Uno dei problemi che si riscontrano più sovente con i controller per dj è la delicata questione della configurazione: le case costruttrici tendono ovviamente a minimizzare la questione e tramite pubblicità, demo e testimonial mandano il messaggio del "tutto facile, automappato e subito". Purtroppo non è così, o perlomeno non sempre.
Chi si approccia a questo nuovo tipo di tecnologia, soprattutto perchè permette di avere una serie molto ampia di funzioni e potenzialità ad un costo estremamente accessibile, deve mettere in conto che facilmente si dovrà destreggiare fra driver, upgrade, registrazioni online e configurazione MIDI. Niente di preoccupante, ma oltre ad imparare ad utilizzare le funzioni del software è necessario anche apprendere le corrette procedure per sua la configurazione.
Solitamente la procedura di automap funziona correttamente, quindi una volta installato il software incluso nella confezione e installato il driver del controller in pochi minuti si può registrare il programma di mixaggio e si avvia la procedura di autoconfigurazione.
Qua è proposta la prima parte di un tutorial per l'installazione del controller Reloop Digital Jockey venduto con Traktor Pro LE, se aprite la pagina su youtube automaticamente il filmato passarà alle parti successive:
Più in generale i punti critici delle installazioni sono sempre gli stessi: la scheda audio e i controlli MIDI. Spesso infatti possono sorgere incongruenze di compatibilità, è quindi necessario cercare ad esempio i driver aggiornati del controller per il proprio sistema operativo (Mac, Windowos XP, Vista, 7 a 32 o 64 bit...) ed imparare a importare le configurazioni MIDI. Tutti i costruttori nonchè gli sviluppatori dei software rilasciano gli aggiornamenti dei driver e le mappature preconfigurate che possono essere scaricate da internet e caricate poi sul nostro applicativo. Inoltre è anche necessario imparare ad effettuare delle modifiche a queste in base alle funzioni che utilizziamo più frequentemente sul nostro software: non sempre i controlli preconfigurati saranno completamente di nostro gradimento.
Normalmente all'acquisto del controller seguendo le indicazioni si riesce facilmente nella procedura di installazione, ma trattandosi di computer e non di hardware non c'è mai la certezza assoluta che tutto funzioni correttamente. Inoltre se si prosegue nel digital dj sicuramente nel futuro prossimo si passerà all'installazione di programmi più completi nelle funzioni rispetto a quelli proposti nel pacchetto con il controller, potremmo dover formattare il pc, vorremmo magari fare delle modifiche alle impostazioni: per questi motivi prendere confidenza con i driver, le precedure di registrazione, la configurazione della scheda audio e dei segnali MIDI è assolutamente indispensabile. Tutorial, forum, video (nella maggior parte dei casi in inglese) saranno quindi inesauribile fonte di informazioni e di risoluzione dei problemi, oltre ad utilizzare l'assistenza diretta dei distributori (di cui trovate un elenco sulla parte destra del nostro blog) che normalmente offrono un servizio di assistenza.
In questo panorama un po' confuso gli unici controller che effettivamente risultano più "user friendly" sono i prodotti concepiti completamente insieme al software con cui vengono venduti, è il caso questo dei prodotti marchiati Serato ITCH; questa software house ha infatti una filosofia particolare: tramite accordi commerciali con i costruttori dei controller di fascia alta (Vestax VCI300, Numark NS7-V7, Allen&Heath DX) una volta installato il cd e collegato il controller via USB tutto il sistema è già pronto a funzionare, con la certezza che ogni funzione del software è già mappata e pronta all'uso così come la configurazione del segnale audio. Native Instruments con la consolle S4 si sta orientando verso la stessa impostazione.
Se proprio tutti questi concetti rimangono ostici si possono prendere in considerazione anche delle alternative: il mercato di prodotti per dj offre un'ampia gamma di prodotti che non devono essere collegati ad un pc...
Chi si approccia a questo nuovo tipo di tecnologia, soprattutto perchè permette di avere una serie molto ampia di funzioni e potenzialità ad un costo estremamente accessibile, deve mettere in conto che facilmente si dovrà destreggiare fra driver, upgrade, registrazioni online e configurazione MIDI. Niente di preoccupante, ma oltre ad imparare ad utilizzare le funzioni del software è necessario anche apprendere le corrette procedure per sua la configurazione.
Solitamente la procedura di automap funziona correttamente, quindi una volta installato il software incluso nella confezione e installato il driver del controller in pochi minuti si può registrare il programma di mixaggio e si avvia la procedura di autoconfigurazione.
Qua è proposta la prima parte di un tutorial per l'installazione del controller Reloop Digital Jockey venduto con Traktor Pro LE, se aprite la pagina su youtube automaticamente il filmato passarà alle parti successive:
Più in generale i punti critici delle installazioni sono sempre gli stessi: la scheda audio e i controlli MIDI. Spesso infatti possono sorgere incongruenze di compatibilità, è quindi necessario cercare ad esempio i driver aggiornati del controller per il proprio sistema operativo (Mac, Windowos XP, Vista, 7 a 32 o 64 bit...) ed imparare a importare le configurazioni MIDI. Tutti i costruttori nonchè gli sviluppatori dei software rilasciano gli aggiornamenti dei driver e le mappature preconfigurate che possono essere scaricate da internet e caricate poi sul nostro applicativo. Inoltre è anche necessario imparare ad effettuare delle modifiche a queste in base alle funzioni che utilizziamo più frequentemente sul nostro software: non sempre i controlli preconfigurati saranno completamente di nostro gradimento.
Normalmente all'acquisto del controller seguendo le indicazioni si riesce facilmente nella procedura di installazione, ma trattandosi di computer e non di hardware non c'è mai la certezza assoluta che tutto funzioni correttamente. Inoltre se si prosegue nel digital dj sicuramente nel futuro prossimo si passerà all'installazione di programmi più completi nelle funzioni rispetto a quelli proposti nel pacchetto con il controller, potremmo dover formattare il pc, vorremmo magari fare delle modifiche alle impostazioni: per questi motivi prendere confidenza con i driver, le precedure di registrazione, la configurazione della scheda audio e dei segnali MIDI è assolutamente indispensabile. Tutorial, forum, video (nella maggior parte dei casi in inglese) saranno quindi inesauribile fonte di informazioni e di risoluzione dei problemi, oltre ad utilizzare l'assistenza diretta dei distributori (di cui trovate un elenco sulla parte destra del nostro blog) che normalmente offrono un servizio di assistenza.
In questo panorama un po' confuso gli unici controller che effettivamente risultano più "user friendly" sono i prodotti concepiti completamente insieme al software con cui vengono venduti, è il caso questo dei prodotti marchiati Serato ITCH; questa software house ha infatti una filosofia particolare: tramite accordi commerciali con i costruttori dei controller di fascia alta (Vestax VCI300, Numark NS7-V7, Allen&Heath DX) una volta installato il cd e collegato il controller via USB tutto il sistema è già pronto a funzionare, con la certezza che ogni funzione del software è già mappata e pronta all'uso così come la configurazione del segnale audio. Native Instruments con la consolle S4 si sta orientando verso la stessa impostazione.
Se proprio tutti questi concetti rimangono ostici si possono prendere in considerazione anche delle alternative: il mercato di prodotti per dj offre un'ampia gamma di prodotti che non devono essere collegati ad un pc...
Etichette:
controller,
serato,
traktor,
tutorial
mercoledì 13 ottobre 2010
Wacom NextBeat mkII
Il marchio giapponese Wacom ha introdotto a partire da questo autunno una nuova versione della consolle touch Nextbeat. Circa un anno fa Nextbeat aveva destato un certo interesse per l'originalità dell'impostazione di controllo, per le ridotte dimensioni e per la possibilità di gestire i 2 deck e la parte di mixer da remoto grazie ad una sorta di telecomandone touch.
Tramite lo schermo a colori posizionato sulla base è possibile gestire la navigazione e il caricamento delle tracce da memoria flash e visualizzare le rispettive forme d'onda e i punti di cue e loop. Per il loop oltre ai pulsanti in e out sono stati posizionati 2 potenziometri per accorciare o allungare il loop alle 2 estremità. Tramite la superficie touch si hanno invece a disposizione, sul perimetro esterno, 2 fader e un crossfader "virtuali", mentre nella parte centrale è presente la jog che può essere facilmente assegnata ai 2 deck per la gestione del pitch e delle fasi di scratch. Impostazione classica per gain, equalizzazione e per l'unità effetti (presenti 6 effetti con relativa knob dry/wet e possibilità di assegnare l'effetto anche alla jog come accade sui lettori compatti Pioneer).
La parte più interessante del Nextbeat è il campionatore che permette di richiamare 4 campioni suddividendo la superficie touch come se fosse un pad e ha una funzione di ricampionamento per creare all'istante pattern nuovi e creativi.
Le novità della versione mkII sono il miglioramento della funzione auto-bpm con relativa possibilità di sincronizzare automaticamente le tracce, l'inclusione nella confezione di una card da 16 Giga per il caricamento dei files e un consistente abbassamento del prezzo sceso ora a 999 euro. I possessori della vecchia versione possono comunque aggiornare il software interno per il potenziamento del bpm-engine.
Il Nextbeat è al 100% un prodotto professionale decisamente affidabile e curato nella qualità della componentistica. Le situazioni ideali per sfruttare le potenzialità di questo prodotto sono sicuramente le applicazioni mobili dove la praticità di uso e trasporto rendono questa consolle perfetta all'esigenza. All'interno dei club il Nextbeat non può effettivamente sostituire una consolle vera e propria ma può essere comunque utilizzato per dare un tocco di personalizzazione al set grazie ad una unità sampler-loop davvero efficiente. Il controllo remoto è poi apprezzabile per i dj che amano coinvolgere il pubblico ed è di sicuro impatto scenico. Recentemente è stata anche introdotta la possibilità di personalizzare graficamente la superficie di controllo e i potenziometri.
ulteriori info, filmati e tutorial su www.nextbeat.net
martedì 5 ottobre 2010
Allen&Heath xone db4
Eccolo. Finalmente è stato svelato l'atteso mixer digitale Allen&Heath xone DB4. Già negli ultimi giorni della settimana scorsa erano circolate le prime immagini sul web ma solo sabato si è potuto effettivamente visionare il mixer.
Iniziamo con dire che l'xone db4 è derivato dalla serie di mixer digitali I-Live sviluppata da Allen&Heath per il mercato dell'audio professionale live. Sono banchi per intenderci da migliaia di euro con software interno sviluppato su Linux e completi del totale processamente del segnale audio (eq, compressori, effetti, parametrizzazioni ecc) e dotati di ingressi e uscite di altissima qualità (www.ilive-digital.com). Come era già accaduto con la serie xone analogica la casa inglese ha applicato l'esperienza e la tecnologia sviluppata nel campo audio ai prodotti per dj.
L'xone DB4 è un mixer 4 canali (+ microfono) con ingressi a matrice: su ogni canale possiamo quindi selezionare l'ingresso desiderato, sia esso analogico, digitale o un canale della scheda audio per l'uso dei software. Gli ingressi sono 4 analogici (2 switchabili phono/line), 4 digitali e sono presenti 4 in e 4 out stereo via USB grazie alla scheda audio derivata dal 4D a 24 bit 96 Khz. La selezione dell'ingresso avviene comodamente grazie agli appositi controlli dedicati nella parte alta di ogni canale a fianco del Gain. Ovviamente sono presenti le uscite master e booth bilanciate e l'uscita rec e la connessione USB per la scheda audio.
Al primo sguardo colpisce subito l'equalizzazione i cui potenziometri non sono "in linea" come consuetudine. Questa scelta è stata dettata sia dalla necessità di distanziare maggiormente i potenziometri per una maggiore manualità ma soprattutto perchè oltre alle modalità attenuazione e kill è presente anche quella filter in cui si hanno a disposizione immediatamente un filtro passa-alto e uno bassa-basso (high e low filters) con controllo di risonanza. I puristi dei mixer xone non si devono però preoccupare dell'introduzione dei filtri digitali dedicati ad ogni canale perchè le classiche unità filtro VCF sono sempre presenti ai 2 lati in basso esattamente come sull'xone92.
Proseguendo lungo il canale audio troviamo la novità forse più importante del nuovo db4, ossia l'unità effetti dedicata su ogni canale: sono presenti 5 effetti (delays, reverbs, modulators, resonators and damage) editabili nei vari parametri (probabilmente tramite lo schermo lcd sulla destra) e modulabili tramite i potenziometri "expression" e "dry/wet". La scelta di inserire solo 5 effetti lascia prevedere che Allen&Heath si sia concentrata sulla qualità e sulla sostanza piuttosto che sulla quantità. Inoltre in ogni canale è presente la funzione auto.bpm per la sincronizzazione degli effetti e dell'unità sempler-loop con tagli automatici della battuta. Ultima "sezione" è quella presente sulla destra con lo schermo per la gestione dei parametri degli effetti e probabilmente dei vari setting del mixer, di cui però non sono ancora noti i dettagli. Ultimi particolari sono la presa USB in alto a destra (dovrebbe servire per l'aggiornamente del firmware interno) e i consueti comandi per la cuffia, la selezione delle curve per la variazione di volume dei fader ecc. Apparentemente la parte MIDI è decisamente ridotta e dovrebbe essere attivata dal pulsante sulla sinistra sotto alla sezione microfonica, seguendo la logica indicata dalla grafica solo i pochi comandi circondati di arancione possono essere switchati in modalità MIDI e questa potrebbe essere una scelta giusta visto il proliferare di periferiche esterne.
Le premesse ci sono tutte, a prima vista l'xone db4 è davvero un ottimo prodotto, con un prezzo che secondo le indiscrezioni dovrebbe essere compreso fra quello dell'xone92 e del 4D. Presto pubblicheremo le impressioni sulla qualità audio e l'effettiva definizione e creatività degli effetti, ma per questo bisognerà prima poterlo strapazzare a dovere...
leggi qua la prova del mixer!
Iniziamo con dire che l'xone db4 è derivato dalla serie di mixer digitali I-Live sviluppata da Allen&Heath per il mercato dell'audio professionale live. Sono banchi per intenderci da migliaia di euro con software interno sviluppato su Linux e completi del totale processamente del segnale audio (eq, compressori, effetti, parametrizzazioni ecc) e dotati di ingressi e uscite di altissima qualità (www.ilive-digital.com). Come era già accaduto con la serie xone analogica la casa inglese ha applicato l'esperienza e la tecnologia sviluppata nel campo audio ai prodotti per dj.
L'xone DB4 è un mixer 4 canali (+ microfono) con ingressi a matrice: su ogni canale possiamo quindi selezionare l'ingresso desiderato, sia esso analogico, digitale o un canale della scheda audio per l'uso dei software. Gli ingressi sono 4 analogici (2 switchabili phono/line), 4 digitali e sono presenti 4 in e 4 out stereo via USB grazie alla scheda audio derivata dal 4D a 24 bit 96 Khz. La selezione dell'ingresso avviene comodamente grazie agli appositi controlli dedicati nella parte alta di ogni canale a fianco del Gain. Ovviamente sono presenti le uscite master e booth bilanciate e l'uscita rec e la connessione USB per la scheda audio.
Al primo sguardo colpisce subito l'equalizzazione i cui potenziometri non sono "in linea" come consuetudine. Questa scelta è stata dettata sia dalla necessità di distanziare maggiormente i potenziometri per una maggiore manualità ma soprattutto perchè oltre alle modalità attenuazione e kill è presente anche quella filter in cui si hanno a disposizione immediatamente un filtro passa-alto e uno bassa-basso (high e low filters) con controllo di risonanza. I puristi dei mixer xone non si devono però preoccupare dell'introduzione dei filtri digitali dedicati ad ogni canale perchè le classiche unità filtro VCF sono sempre presenti ai 2 lati in basso esattamente come sull'xone92.
Proseguendo lungo il canale audio troviamo la novità forse più importante del nuovo db4, ossia l'unità effetti dedicata su ogni canale: sono presenti 5 effetti (delays, reverbs, modulators, resonators and damage) editabili nei vari parametri (probabilmente tramite lo schermo lcd sulla destra) e modulabili tramite i potenziometri "expression" e "dry/wet". La scelta di inserire solo 5 effetti lascia prevedere che Allen&Heath si sia concentrata sulla qualità e sulla sostanza piuttosto che sulla quantità. Inoltre in ogni canale è presente la funzione auto.bpm per la sincronizzazione degli effetti e dell'unità sempler-loop con tagli automatici della battuta. Ultima "sezione" è quella presente sulla destra con lo schermo per la gestione dei parametri degli effetti e probabilmente dei vari setting del mixer, di cui però non sono ancora noti i dettagli. Ultimi particolari sono la presa USB in alto a destra (dovrebbe servire per l'aggiornamente del firmware interno) e i consueti comandi per la cuffia, la selezione delle curve per la variazione di volume dei fader ecc. Apparentemente la parte MIDI è decisamente ridotta e dovrebbe essere attivata dal pulsante sulla sinistra sotto alla sezione microfonica, seguendo la logica indicata dalla grafica solo i pochi comandi circondati di arancione possono essere switchati in modalità MIDI e questa potrebbe essere una scelta giusta visto il proliferare di periferiche esterne.
Le premesse ci sono tutte, a prima vista l'xone db4 è davvero un ottimo prodotto, con un prezzo che secondo le indiscrezioni dovrebbe essere compreso fra quello dell'xone92 e del 4D. Presto pubblicheremo le impressioni sulla qualità audio e l'effettiva definizione e creatività degli effetti, ma per questo bisognerà prima poterlo strapazzare a dovere...
leggi qua la prova del mixer!
Iscriviti a:
Post (Atom)