Nelle ultime settimane il blog ha avuto un periodo di pausa a causa dell'impegno lavorativo in negozio per le festività natalizie. In questo mese abbiamo visto la comparsa di alcuni nuovi prodotti quali i controller Numark Mixtrack, American Audio WMS4, Denon DN-MC6000 e il mixer Denon dnx-600: anticipiamo che per prodotti Denon sarà proposto prossimamente un post apposito.
Il Numark Mixtrack si propone come controller di fascia economica, tutto sommato dotato di buona componentistica con fader, jog e potenziometri derivati dal MixDeck e che trasmettono subito un buon feeling. Il controller è sovradimensionato in modo da avere l'adeguato spazio fra i comandi e da poter "smanettare" facilmente sulla superficie di controllo. Nella parte centrale troviamo i fader, il crossfader e i potenziometri dell'equalizzazione, manca invece il gain ormai non più indispensabile grazie alla funzione di auto-gain presente sui software. Al centro troviamo i controlli per la cuffia, la navigazione delle playlist e il caricamento delle tracce. Il volume master è invece pilotato dal fader centrale ed è questa forse l'unica soluzione discutibile in quanto possibile fonte di erronee variazioni di volume: un potenziometro sarebbe stato certamente più pratico. Ai due lati sono presenti i comandi dei deck, completi di potenziometri per la gestione degli effetti, pulsanti per i loop, ampia jog pesata con funzione vinile e i pulsanti play, cue, sync e stutter come da filosofia Numark (lo stutter è una sorta di play che una volta rischiacciato anzichè andare in pausa riparte dal punto di cue, già presente su molti cdplayer della casa americana). Il Mixtrack è al momento il controller economico con il miglior rapporto qualità prezzo ed è il prodotto che verdedj consiglia nella fascia di prezzo sotto i 300 euro, decisamente più performante rispetto al Vestax Typhoon anche se di dimensioni più generose e quindi meno agevoli per il trasporto (impossibile inserirlo nella bag del pc portatile). Mixtrack è completo di scheda audio interna per l'uscita principale e il preascolto in cuffia e viene fornito con Virtualdj LE ma è perfettamente compatibile con tutti i software di mixaggio.
Altro controller che merita un po' di attenzione è l'America Audio VMS4, primo controller di fascia media a 4 canali. Dopo l'uscita dell'Allen&Heath XD e della Native-Instruments S4, entrambe dal costo di circa 900 euro, nei primi giorni di dicembre è arrivata la VMS4 che propone il controllo di 4 deck in parallelo tramite l'accesso diretto alle funzioni del mixer a 4 canali e la possibilità di switchare i comandi delle jog, degli effetti e dei loop sui 4 deck. Le caratteristiche peculiari di questo prodotto sono senz'altro la scheda audio dotata di un ampio numero di canali in ingresso (compresi 2 microfonici completi di gain ed equalizzazione) e in uscita (XLR e uscita booth RCA) e alcune superfici touch presenti vicino ai fader per controllare il mouse, il caricamento delle tracce o altre funzioni assegnabili. La VMS4 ha numerosi pulsanti retroilluminiati, lo chassis è interamente in metallo e i potenziometri, i fader e le jog sono forse un po' sopra la media dei prodotti di questa fascia. Ottimo rapporto qualità prezzo, Virtualdj LE incluso. Qui sotto un video dimostrativo:
mercoledì 29 dicembre 2010
sabato 4 dicembre 2010
Rane Serato Scratch 2.2 - UltraKnob - The Bridge
Il software di mixaggio Rane Serato Scratch Live è indubbiamente uno dei più performanti in circolazione per l'uso dei timecode e le ultime funzioni aggiunte meritano a questo punto qualche considerazione: in passato molti dj, soprattutto in ambito di musica elettronica, non prendevano in considerazione Serato in quanto inizialmente sprovvisto di effettistica, ma le ultime versioni rilasciate hanno introdotto l'unità effetti più potente e versatile finora vista su un dj software (in grado di gestire anche le automazioni) e il plug-in Bridge per l'iterazione con Ableton Live, ora disponibile direttamente nell'interfaccia dello Scratch Live. La filosofia di Serato è infatti molto semplice: si acquista l'hardware (la scheda audio o il mixer) e da quel momento in poi si ha accesso gratuitamente a tutte le versioni successive del software. Questo approccio permette che le funzioni implementate garantiscano sempre una stabilità e un'affidabilità per un uso professionale in quanto vengono proposte man mano che i pc portatili divantano più performanti e si basano sempre sulla piattaforma precedente. L'affidabilità sembra infatti essere un punto fermo nello sviluppo di Serato ed è probabilmente il miglior prodotto sul mercato sia per quello che riguarda la fase di installazione che per la stabilità in fase di utilizzo. Inserito il cd e collegata la scheda una volta terminata l'installazione si ha la certezza che il sistema timecode sia già pronto all'uso senza ulteriori configurazioni o upgrade.
L'impostazione è completa ma molto lineare, nella parte alta dello schermo si trovano i 2 deck (espandibili a seconda della scheda fino a 4) per il controllo delle tracce, sono disponibili fra l'altro 4 modalità di visualizzazione a seconda delle esigenze e delle dimensioni dello schermo, con ai lati 5 punti di cue sempre richiamabili direttamente e il loop manuale o automatico con il taglio in battuta "rollabile" su diversi valori di beat. Caratteristica inconfonibile di Serato è la forma d'onda molto definita e colorata in base alle diverse frequenze musicali della traccia che permette di intuire subito che tipo di suoni siano presenti o in arrivo nel brano. Serato Scratch Live non supporta in nessun modo le funzioni di auto-sync nè un mixer interno, l'impostazione professionale parte dal presupposto che il dj vada a mettere a tempo effettivamente le tracce e che utilizzi un mixer vero e proprio. Questa forzatura può essere interpretata da alcuni come un limite ma da altri come una peculiarità di un software che si propone come prodotto per dj "che sanno mixare e scratchare".
Nella banda sotto i decks sono presenti i vari plug-in di Serato che sono un unità di registrazione, un campionatore con 6 banchi per 4 pagine, l'unità effetti molto articolata e il Bridge per Ableton Live.
L'unità di registrazione permette sia di registrare un set sia di importare un brano magari disponibile su cd o vinile direttamente nel portatile sfruttando l'alta qualità delle schede audio. Il campionatore sp-6 si compone di 6 slot in simultanea per 4 banchi per un totale di 24 campioni richiamabili senza effettuare il caricamento dalla play-list. Su ogni slot sono editabili i valori del pitch, del volume, sono richiamabili punti di cue e loop precedentemente settati e vi sono varie modalità di esecuzione del campione (loop, one-shot ecc.)
L'unità effetti propone un'ampia scelta fra i vari preset ma ogni effetto è editabile poi singolarmente nelle impostazioni dei parametri che possono poi essere salvati dall'user. In versione "classica" sono presenti 3 effetti attivabili in contemporanea su ciascuna delle 2 unità effetti presenti. Di base vengono proposti filtri, delay, echo, crush, riverbero, repeater, fader, ecc. Ma la novità importante è la modalità Ultra-Knob che permette la creazione di effetti personalizzati andando ad impostare le automazioni: si caricano i 3 effetti "base" desiderati e si vanno poi a creare delle automazioni sui vari parametri decidendo i range da attivare in base al movimento della Ultra-Knob. Si potrà ad esempio diminuire o aumentare la risonanza di un filtro chiudendo il cut-off mentre nello stesso momento di inserisce un delay con feedback in aumento e valori di nota in diminuzione e un phaser invece prefissato con una certa impostazione: il video sotto sicuramente chiarirà meglio le idee.
L'ultimo plug-in disponibile è The Bridge, l'atteso collegamento con Ableton Live (supportato dalla versione 8 che deve essere già installata). Grazie a questa nuova funzione è possibile importare letteralmente il set di Ableton all'interno della schermata di Serato e gestire le clip, le scene e gli effetti tramite il controller che si utilizza normalmente per poter creare un vero e proprio dj/live set ibrido. Ableton a questo punto potrà essere controllato tramite un vinile timecode e sul deck compariranno delle linee di visualizzazione della battuta al posto dell'abituale forma d'onda. Questo permette di mettere a tempo il set di Ableton sia con le altre tracce di Serato ma soprattutto ad esempio con un normale disco vinile o un cd che si sta utilizzando su uno dei canali del mixer in quanto il tempo del "flusso sonoro" di Live sarà gestito non più tramite un tasto tap, un controllo MIDI o un segnale di clock ma tramite il disco timecode. Se utilizziamo al contrario solo i brani presenti in Serato c'è anche una comoda funzione di sincronizzazione interna con i deck del software in modo da avere le clip di Live perfettamente in battuta senza preoccuparci della messa a tempo e potendo così assegnare i 2 giradischi ai normali deck per il mixaggio dei brani.
Oltre a quanto descritto sopra Serato Scracth Live contiene un'ampia serie di funzioni per la gestione delle play-list (create) e di personalizzazione del set, ma l'Ultra-Knob e The Bridge rappresentano insieme all'affidabilità i punti di forza delle ultime versioni che, ricordiamo, sono scaricabili gratuitamente dal sito di Scracth Live. Serato Scratch Live oltre che con i timecode è perfettamente compatibile con tutti i lettori cdj Pioneer e Denon che supportano il MIDI e con alcuni controller professionali. Dalla versione 2.2 sarà anche disponibile il driver per la scheda SL3 in aggiunta a quello già disponibile per l'SL1 in modo da poter sfruttare le potenzialità delle schede anche nelle altre applicazioni. Oltre al forum internazionale di supporto potete trovare numerose info e assistenza sul sito del distributore italiano di Rane, l'indirizzo è www.audiodj.it
L'impostazione è completa ma molto lineare, nella parte alta dello schermo si trovano i 2 deck (espandibili a seconda della scheda fino a 4) per il controllo delle tracce, sono disponibili fra l'altro 4 modalità di visualizzazione a seconda delle esigenze e delle dimensioni dello schermo, con ai lati 5 punti di cue sempre richiamabili direttamente e il loop manuale o automatico con il taglio in battuta "rollabile" su diversi valori di beat. Caratteristica inconfonibile di Serato è la forma d'onda molto definita e colorata in base alle diverse frequenze musicali della traccia che permette di intuire subito che tipo di suoni siano presenti o in arrivo nel brano. Serato Scratch Live non supporta in nessun modo le funzioni di auto-sync nè un mixer interno, l'impostazione professionale parte dal presupposto che il dj vada a mettere a tempo effettivamente le tracce e che utilizzi un mixer vero e proprio. Questa forzatura può essere interpretata da alcuni come un limite ma da altri come una peculiarità di un software che si propone come prodotto per dj "che sanno mixare e scratchare".
Nella banda sotto i decks sono presenti i vari plug-in di Serato che sono un unità di registrazione, un campionatore con 6 banchi per 4 pagine, l'unità effetti molto articolata e il Bridge per Ableton Live.
L'unità di registrazione permette sia di registrare un set sia di importare un brano magari disponibile su cd o vinile direttamente nel portatile sfruttando l'alta qualità delle schede audio. Il campionatore sp-6 si compone di 6 slot in simultanea per 4 banchi per un totale di 24 campioni richiamabili senza effettuare il caricamento dalla play-list. Su ogni slot sono editabili i valori del pitch, del volume, sono richiamabili punti di cue e loop precedentemente settati e vi sono varie modalità di esecuzione del campione (loop, one-shot ecc.)
L'unità effetti propone un'ampia scelta fra i vari preset ma ogni effetto è editabile poi singolarmente nelle impostazioni dei parametri che possono poi essere salvati dall'user. In versione "classica" sono presenti 3 effetti attivabili in contemporanea su ciascuna delle 2 unità effetti presenti. Di base vengono proposti filtri, delay, echo, crush, riverbero, repeater, fader, ecc. Ma la novità importante è la modalità Ultra-Knob che permette la creazione di effetti personalizzati andando ad impostare le automazioni: si caricano i 3 effetti "base" desiderati e si vanno poi a creare delle automazioni sui vari parametri decidendo i range da attivare in base al movimento della Ultra-Knob. Si potrà ad esempio diminuire o aumentare la risonanza di un filtro chiudendo il cut-off mentre nello stesso momento di inserisce un delay con feedback in aumento e valori di nota in diminuzione e un phaser invece prefissato con una certa impostazione: il video sotto sicuramente chiarirà meglio le idee.
L'ultimo plug-in disponibile è The Bridge, l'atteso collegamento con Ableton Live (supportato dalla versione 8 che deve essere già installata). Grazie a questa nuova funzione è possibile importare letteralmente il set di Ableton all'interno della schermata di Serato e gestire le clip, le scene e gli effetti tramite il controller che si utilizza normalmente per poter creare un vero e proprio dj/live set ibrido. Ableton a questo punto potrà essere controllato tramite un vinile timecode e sul deck compariranno delle linee di visualizzazione della battuta al posto dell'abituale forma d'onda. Questo permette di mettere a tempo il set di Ableton sia con le altre tracce di Serato ma soprattutto ad esempio con un normale disco vinile o un cd che si sta utilizzando su uno dei canali del mixer in quanto il tempo del "flusso sonoro" di Live sarà gestito non più tramite un tasto tap, un controllo MIDI o un segnale di clock ma tramite il disco timecode. Se utilizziamo al contrario solo i brani presenti in Serato c'è anche una comoda funzione di sincronizzazione interna con i deck del software in modo da avere le clip di Live perfettamente in battuta senza preoccuparci della messa a tempo e potendo così assegnare i 2 giradischi ai normali deck per il mixaggio dei brani.
Oltre a quanto descritto sopra Serato Scracth Live contiene un'ampia serie di funzioni per la gestione delle play-list (create) e di personalizzazione del set, ma l'Ultra-Knob e The Bridge rappresentano insieme all'affidabilità i punti di forza delle ultime versioni che, ricordiamo, sono scaricabili gratuitamente dal sito di Scracth Live. Serato Scratch Live oltre che con i timecode è perfettamente compatibile con tutti i lettori cdj Pioneer e Denon che supportano il MIDI e con alcuni controller professionali. Dalla versione 2.2 sarà anche disponibile il driver per la scheda SL3 in aggiunta a quello già disponibile per l'SL1 in modo da poter sfruttare le potenzialità delle schede anche nelle altre applicazioni. Oltre al forum internazionale di supporto potete trovare numerose info e assistenza sul sito del distributore italiano di Rane, l'indirizzo è www.audiodj.it
mercoledì 24 novembre 2010
mixer
Se da una lato le normali fonti audio (lettori cd e giradischi) hanno subito l'impatto delle nuove tecnologie il mixer rimane invece un punto fermo di tutte le consolle. I lettori cd oggi leggono spesso anche le chiavette usb e hanno funzioni di controller MIDI con relativa scheda audio e anche i giradischi sono stati "upgradati" con sistemi timecode per il controllo dei file digitali, ma la loro funzione principale, quella della messa a tempo, è ad oggi, purtroppo o per fortuna, parzialmente in declino. I software permettono, come è noto a tutti, di mixare i brani perfettamente in sync senza bisogno di agire sul pitch e senza correggerne la velocità: il motore del software, e non più quello del Technics 1210, fa tutto il lavoro. Su questo argomento si potrebbero fare diverse considerazioni, e magari saranno presto affrontate in un articolo futuro...
Se le normali fonti audio possono oggi essere tranquillamente sostituite dai deck virtuali (non importa se pilotati da un controller, da un lettore cd, da un giradischi o da un semplice tasto sync) la parte di miscelazione del suono rimane invece legata ancora ai mixer tradizionali per una serie di motivi. Partiamo da un semplice presupposto: il mixer è il cuore del sistema audio e deve necessariamente "spingere" la musica, colorire il timbro del suono e gestire il routing del segnale smistando in uscita i segnali master, rec, booth, preascolti in cuffia... I software ad oggi non hanno ancora un'adeguato processamento del segnale per i gain, le equalizzazioni e i volumi e l'uscita dalle schede audio integrate nei controller non può certo essere collegata ad una impianto di amplificazione (PA). Possiamo farlo forse con un piccolo impianto per una serata fra amici, non certo in un ambiente professionale.
Ad oggi il mercato offre sostanzialemente 2 strade: mixer digitali completi di effetti e mixer analogici classici. Lasciando da parte al momento il discorso del MIDI e delle schede audio si nota come siano scomparsi, almeno nella fascia alta di prodotti, i mixer analogici dotati di effetti (Pioneer djm600, Ecler Nuo5, Denon dnx-1500 ecc).
I mixer digitali si distinguono per offrire ad un costo accettabile una vastissima gamma di funzioni con l'inserimento abbondante di loop ed effetti su più canali, mentre quelli analogici (ovviamente a parità di fascia di prodotto) regalano sicuramente un suono più coinvolgente e ricco di armoniche.
Negli ultimi anni si è spesso utilizzata la configurazione con mixer analogico insieme all'uso dei dj-software come fonti in modo da sfruttare le potenzialità del digitale ma gestendo l'audio tramite i mixer classici, spesso Allen&Heath, per dare più corposità al suono (ma anche gli Ecler serie Nuo regalano un'ottima qualità timbrica). L'altra soluzione è invece l'uso dei normali cd/usb player e poi di sfruttare le potenzialità di un mixer digitale, spesso Pioneer (anche se Denon e Ecler offrono oggi ottimi prodotti), per la parte di effettistica e personalizzazione del set.
Ovviamente fra queste 2 impostazioni "standard" ognuno ha poi trovato la soluzione ibrida più adatta al suo set e in questo discorso si può poi introdurre la possibilità di iterazione con il pc da parte del mixer stesso, sia esso analogico (xone 4D) sia digitale (Denon dnx 1700, Pioneer djm2000...). Si potrebbe considerare se possa essere conveniente avere un mixer digitale completo di effetti come il Pioneer djm800 e poi usare anche tutti gli effetti di Traktor Pro con un controller a scapito magari della qualità del suono di uscita. Risulta anche inutile usare ancora i vinili e avere poi un mixer digitale. Così come è inutile mappare i fader e l'equalizzazione di un mixer virtuale sui fader e sull'equalizzazione di un mixer professionale: tanto vale usare il canale audio del mixer stesso, visto che di solito costa non poco...
Tutte queste parole per fare un po' riflettere: è bello avere tante soluzioni, ma è inutile averne troppe e magari ridondanti. Consiglio: scegliere con calma i prodotti che servono veramente per quello che si vuole fare.
sabato 13 novembre 2010
Native-Instruments Kontrol S4
Ormai da qualche giorno è disponibile il nuovo Kontrol S4 di Native-Instruments con inclusa una speciale versione di Traktor dedicata al controller con nuove e interessanti funzionalità. Il Kontrol S4 si presenta come una consolle di generose dimensioni, con la giusta grandezza e un'adeguata distanza dei controlli. I materiali sono quelli utilizzati già per Maschine e l'X1 con l'introduzione di una parte in plastica lucida per la sezione di mixaggio e dei vu-meters per il monitoraggio dei volumi.
L'S4 gestisce 4 canali a cui si possono associare nelle impostazioni sia i normali deck di Traktor, sia una fonte esterna (presenti diversi ingressi phono/line) o una nuova sampler station con 4 banchi . Su ogni canale abbiamo a disposizione l'equalizzazione, il gain e un filtro passa-alto/passa-basso sempre attivo. Troviamo inoltre un campionatore in grado di creare istantaneamente un loop in battuta sia dal segnale master, sia in preascolto in cuffia o anche da una fonte esterna, da sottolineare che la messa a tempo e la precisione della battuta sono effettivamente perfette. Ad ogni canale si possono poi assegnare una o entrambe le unità effetti che sono le medesime presenti nella versione di Traktor Pro con una manopola dry/wet e tre effetti attivabili in contemporanea editabili nei parametri: tutti i controlli necessari sono posti esattamente ai 2 lati del mixer sopra i controlli dei deck. La sezione del mixer offre ovviamente la funzione di preascolto e un potenziometro di controllo per l'uscita master (bilanciata), oltre ad un potenziometro e 2 pulsanti "load" per la navigazione del browser e il caricamento delle tracce sui deck.
Ai lati sono presenti i controlli per 2 deck più i pulsanti per l'efficientissima loop station. Troviamo quindi 2 ottime jog di buone dimensioni, sensibili al tocco sulla parte superiore per la simulazione dello scratch e sul lato per la correzione del pitch, con perfetta sensibilità coadiuvata da un giusto peso e resistenza alla rotazione. Sotto sono presenti i comandi per la creazione del loop, sia con un in/out manuale sia con una rotellona dentata (a scatti) che funziona anche da pulsante per la selezione e il taglio del loop automatico in battuta più un'altra rotellona per lo shift della parte di brano da mandare in loop. Se abbiamo attivato su un canale il campionatore una volta inserito un loop sarà sufficiente schiacciare un pulsante relativo a uno dei 4 banchi disponibili per copiare istantaneamente il loop nel campionatore, mantenendo sempre una perfetta sincronizzazione. Il loop viene inoltre automaticamente inserito della libreria per poter essere richiamato in un qualunque momento futuro. Il campionatore gestisce fino a 4 loop in contemporanea, ognuno con un volume e un filtro dedicato, più ovviamente la possbilità di assegnare il filtro e gli effetti del canale del mixer come su un normale deck. Sotto ai 4 pulsanti per i relativi banchi del campionatore troviamo 4 punti di cue e i pulsanti play, cue, sync oltre allo shift (per assegnare eventualmente 2 controlli differenti allo stesso pulsante) e subito a lato il fader del pitch. Nella configurazione forse più performante possiamo quindi gestire direttamente tutti le funzioni dei 4 canali pilotando 2 deck e assegnando ai 2 canali rimanenti 2 unità di loop. Volendo inserire invece 4 deck c'è la possibilità di switchare i controlli (jog, pitch, play, cue...) tramite l'opposito pulsante.
Il kontrol S4 lascia immediatamente stupefatti per la possibilità di gestire loop e campioni, effettuando effettivamente dei veri e propri copia-incolla come mai era stato possibile fare prima, neanche con attrezzature molto più costose. Il tutto è poi ulteriormente editabile tramite la corposa e ormai nota unità effetti di traktor per una creatività (e un divertimento) di mixaggio completamente nuova, quasi un ibrido fra Ableton Live e le normali dj consolle. La grafica è stata in parte rivisitata ma mantiene sostanzialmente la stessa impostazione del software Pro. La funzione di sync riesce a sincronizzare molto bene le tracce, i loop e i campioni ma anche in modalità manuale l'ottima sensibilità dei comandi permette di effettuare facilmente i mixaggi, anche se il fader del pitch risulta un po' corto così come i fader del mixer a cui forse 1 cm in più non avrebbe guastato e a cui si sarebbero potuti associare dei vu-meters più precisi. Una pecca un po' vistosa è la mancanza di un'uscita booth, ma il Kontrol S4 in un ambiente professionale deve comunque preferibilmente passare tramite un mixer vero e proprio per dare più spinta al suono e per poter gestire adeguatamente il routing del segnale audio. Il volume e la qualità di uscita sono buone, ma ancora un po' troppo "digitali" e mediose, mentre risulta forse un po' bassa l'uscita della cuffia.
Da segnalare che essendo un prodotto bundle Native-Instruments software + controller è notevolmente migliorata la procedura di installazione e configurazione rispetto all'acquisto di un controller generico: il Kontrol S4 è forse il vero primo capostipite di una nuova generazione di consolle, offerta ad un prezzo concorrenziale rispetto agli altri controller professionali (Allen&Heath DX, Vestax vci300) ma che per essere sfruttata al massimo della potenzialità necessita di un computer performante.
mercoledì 3 novembre 2010
Denon dn-sc2000
Come annunciato a settembre la Denon sta rinnovando la gamma prodotti ed è ora già disponibile il controller dn-sc2000 che si differenzia in modo sostanziale dalla moltitudine di consolle dedicate ai software di mixaggio ad oggi in commercio.
Il dn-sc2000 è infatti concepito per gestire un singolo deck del software, eventualmente switchabile per gestirne fino a 2 grazie al pulsante in alto a sinistra "deck chg.". La gestione dell'audio è lasciata ad altre periferiche che possono essere ad esempio le classiche schede dei sistemi timecode (Traktor Scratch o Serato Scratchlive) oppure i mixer dotati di scheda audio interna come i prodotti della serie digitale Denon o di altri marchi. Questa soluzione presenta l'evidente vantaggio di non duplicare la spesa dell'hardware: oggi ci si ritrova spesso ad avere acquistato un sistema timecode, magari una coppia di lettori dotati di scheda audio più un mixer anch'esso equipaggiato con periferica audio... Inoltre il dn-sc2000 non avendo i controlli MIDI del mixer si sposa perfettamente con un uso professionale dove la parte di miscelazione sonora deve essere "spinta" da un mixer dj vero e proprio decisamente più performante rispetto a quella elaborata dal software. Denon ha dirottato quindi la spesa della periferica audio a favore della qualità dei componenti, il controller si rivela subito molto solido, tutto in metallo, con un'ottima jog pesata che trasmette un feeling inaspettato e che gestisce sia il pitch che lo scratch.
Nella parte superiore del dn-sc2000 troviamo 4 potenziometri rotativi infiniti "dentati" (con rotazione a scatti) che sono anche pulsanti e che sono predisposti per la gestione degli effetti con a fianco 2 pulsanti per la selezione dell'unità effetti virtuale.
Subito sotto insieme allo switch di assegnazione del deck troviamo i pulsanti e il potenziometro per la navigazione dei file. Scendendo ulteriormente sono a disposizione i controlli per il loop (sia in manuale che con taglio automatico sul beat) e per posizionarci sui punti di cue (fino a 8). Completano la superficie la jog, il lungo e preciso fader del pitch e altri controlli standard (key lock, sync, cue, play...).
Ottimo per completare la propria consolle il Denon dn-sc2000 è un prodotto robusto dalle caratteristiche professionali e con un costo intorno ai 250 euro.
Il dn-sc2000 è infatti concepito per gestire un singolo deck del software, eventualmente switchabile per gestirne fino a 2 grazie al pulsante in alto a sinistra "deck chg.". La gestione dell'audio è lasciata ad altre periferiche che possono essere ad esempio le classiche schede dei sistemi timecode (Traktor Scratch o Serato Scratchlive) oppure i mixer dotati di scheda audio interna come i prodotti della serie digitale Denon o di altri marchi. Questa soluzione presenta l'evidente vantaggio di non duplicare la spesa dell'hardware: oggi ci si ritrova spesso ad avere acquistato un sistema timecode, magari una coppia di lettori dotati di scheda audio più un mixer anch'esso equipaggiato con periferica audio... Inoltre il dn-sc2000 non avendo i controlli MIDI del mixer si sposa perfettamente con un uso professionale dove la parte di miscelazione sonora deve essere "spinta" da un mixer dj vero e proprio decisamente più performante rispetto a quella elaborata dal software. Denon ha dirottato quindi la spesa della periferica audio a favore della qualità dei componenti, il controller si rivela subito molto solido, tutto in metallo, con un'ottima jog pesata che trasmette un feeling inaspettato e che gestisce sia il pitch che lo scratch.
Nella parte superiore del dn-sc2000 troviamo 4 potenziometri rotativi infiniti "dentati" (con rotazione a scatti) che sono anche pulsanti e che sono predisposti per la gestione degli effetti con a fianco 2 pulsanti per la selezione dell'unità effetti virtuale.
Subito sotto insieme allo switch di assegnazione del deck troviamo i pulsanti e il potenziometro per la navigazione dei file. Scendendo ulteriormente sono a disposizione i controlli per il loop (sia in manuale che con taglio automatico sul beat) e per posizionarci sui punti di cue (fino a 8). Completano la superficie la jog, il lungo e preciso fader del pitch e altri controlli standard (key lock, sync, cue, play...).
Ottimo per completare la propria consolle il Denon dn-sc2000 è un prodotto robusto dalle caratteristiche professionali e con un costo intorno ai 250 euro.
mercoledì 27 ottobre 2010
web tour: tecnologia & esoterismo
Navigando per il web si incontrano spesso player, controller, mixer e altri "strani aggeggi" che mai avevamo immaginato prima. Vediamone alcuni e proviamo poi a fare qualche considerazione.
Sicuramente il sistema Reactable può competere per una delle prime posizioni di questa stravagante classifica:
si tratta di una sorta di tavolino ma che in realtà è un vero e proprio strumento musicale, con la superficie superiore retroilluminata. Sullo schermo touch vengono posizionati dei cubetti che rappresentano le varie funzioni dello strumento quali oscillatori, forme d'onda, filtri, cutoff, effetti e campioni audio... lo schermo touch permette di visualizzare il routing audio, di gestire altri parametri della funzione e di creare relazioni.
Nell'ambito più prettamente dedicato al djing troviamo i player Attigo TT, costituiti da 2 schermi touch che permettono di visualizzare e manipolare la forma d'onda di un brano: è quindi possibile scratchare, correggere il pitch ed effettuare tutte le normali operazioni che sia abituati a gestire con cdplayer e giradischi:
ultimo oggetto ultratecnologico selezionato è il controller MIDI Lemur Jazzmutant, ennesimo schermo touch che permette di visualizzare e gestire i controlli MIDI di un'ampia gamma di software. Si può personalizzare una vasta quantità di schermate con differenti impostazioni a seconda del tipo di funzioni che si desiderano controllare, rendendo quindi possibile utilizzare un unico strumento per la gestione dell'equalizzazione parametrica di Cubase o per un set con Ableton Live:
Tutti questi prodotti sono sicuramente molto scenici e permettono una gestione delle loro funzioni particolarmente intuitiva grazie al largo uso delle ultime tecnologie e bisogna sottolineare che ogni prodotto che permette una più ampia gamma di possibilità dell'espressione musicale contribuisce all'evoluzione della musica ed è parte integrante del processo di cambiamento della timbrica sonora. Ad esempio senza la distorsione delle valvole non sarebbe nato il rock e senza l'introduzione dell'elettronica oggi non potremmo ascoltare molti dei generi musicali a cui siamo abituati...
La riflessione che sarebbe utile stimolare e se però ogni innovazione tecnologica sia effettivamente un passo in avanti (e qui il campo si potrebbe allargare non solo alle attrezzature musicali) e se da un lato è necessario sperimentare il "nuovo" è anche necessario sviluppare un "senso critico". Se l'ultimo ritrovato è semplicemente una replica del prodotto precedente ma solo più accattivamente e più costoso o di qualità più bassa potrebbe non essere una buona scelta accoglierlo a braccia aperte...
Sicuramente il sistema Reactable può competere per una delle prime posizioni di questa stravagante classifica:
si tratta di una sorta di tavolino ma che in realtà è un vero e proprio strumento musicale, con la superficie superiore retroilluminata. Sullo schermo touch vengono posizionati dei cubetti che rappresentano le varie funzioni dello strumento quali oscillatori, forme d'onda, filtri, cutoff, effetti e campioni audio... lo schermo touch permette di visualizzare il routing audio, di gestire altri parametri della funzione e di creare relazioni.
Nell'ambito più prettamente dedicato al djing troviamo i player Attigo TT, costituiti da 2 schermi touch che permettono di visualizzare e manipolare la forma d'onda di un brano: è quindi possibile scratchare, correggere il pitch ed effettuare tutte le normali operazioni che sia abituati a gestire con cdplayer e giradischi:
ultimo oggetto ultratecnologico selezionato è il controller MIDI Lemur Jazzmutant, ennesimo schermo touch che permette di visualizzare e gestire i controlli MIDI di un'ampia gamma di software. Si può personalizzare una vasta quantità di schermate con differenti impostazioni a seconda del tipo di funzioni che si desiderano controllare, rendendo quindi possibile utilizzare un unico strumento per la gestione dell'equalizzazione parametrica di Cubase o per un set con Ableton Live:
Tutti questi prodotti sono sicuramente molto scenici e permettono una gestione delle loro funzioni particolarmente intuitiva grazie al largo uso delle ultime tecnologie e bisogna sottolineare che ogni prodotto che permette una più ampia gamma di possibilità dell'espressione musicale contribuisce all'evoluzione della musica ed è parte integrante del processo di cambiamento della timbrica sonora. Ad esempio senza la distorsione delle valvole non sarebbe nato il rock e senza l'introduzione dell'elettronica oggi non potremmo ascoltare molti dei generi musicali a cui siamo abituati...
La riflessione che sarebbe utile stimolare e se però ogni innovazione tecnologica sia effettivamente un passo in avanti (e qui il campo si potrebbe allargare non solo alle attrezzature musicali) e se da un lato è necessario sperimentare il "nuovo" è anche necessario sviluppare un "senso critico". Se l'ultimo ritrovato è semplicemente una replica del prodotto precedente ma solo più accattivamente e più costoso o di qualità più bassa potrebbe non essere una buona scelta accoglierlo a braccia aperte...
venerdì 22 ottobre 2010
Configurazione controller per i software di mixaggio
Uno dei problemi che si riscontrano più sovente con i controller per dj è la delicata questione della configurazione: le case costruttrici tendono ovviamente a minimizzare la questione e tramite pubblicità, demo e testimonial mandano il messaggio del "tutto facile, automappato e subito". Purtroppo non è così, o perlomeno non sempre.
Chi si approccia a questo nuovo tipo di tecnologia, soprattutto perchè permette di avere una serie molto ampia di funzioni e potenzialità ad un costo estremamente accessibile, deve mettere in conto che facilmente si dovrà destreggiare fra driver, upgrade, registrazioni online e configurazione MIDI. Niente di preoccupante, ma oltre ad imparare ad utilizzare le funzioni del software è necessario anche apprendere le corrette procedure per sua la configurazione.
Solitamente la procedura di automap funziona correttamente, quindi una volta installato il software incluso nella confezione e installato il driver del controller in pochi minuti si può registrare il programma di mixaggio e si avvia la procedura di autoconfigurazione.
Qua è proposta la prima parte di un tutorial per l'installazione del controller Reloop Digital Jockey venduto con Traktor Pro LE, se aprite la pagina su youtube automaticamente il filmato passarà alle parti successive:
Più in generale i punti critici delle installazioni sono sempre gli stessi: la scheda audio e i controlli MIDI. Spesso infatti possono sorgere incongruenze di compatibilità, è quindi necessario cercare ad esempio i driver aggiornati del controller per il proprio sistema operativo (Mac, Windowos XP, Vista, 7 a 32 o 64 bit...) ed imparare a importare le configurazioni MIDI. Tutti i costruttori nonchè gli sviluppatori dei software rilasciano gli aggiornamenti dei driver e le mappature preconfigurate che possono essere scaricate da internet e caricate poi sul nostro applicativo. Inoltre è anche necessario imparare ad effettuare delle modifiche a queste in base alle funzioni che utilizziamo più frequentemente sul nostro software: non sempre i controlli preconfigurati saranno completamente di nostro gradimento.
Normalmente all'acquisto del controller seguendo le indicazioni si riesce facilmente nella procedura di installazione, ma trattandosi di computer e non di hardware non c'è mai la certezza assoluta che tutto funzioni correttamente. Inoltre se si prosegue nel digital dj sicuramente nel futuro prossimo si passerà all'installazione di programmi più completi nelle funzioni rispetto a quelli proposti nel pacchetto con il controller, potremmo dover formattare il pc, vorremmo magari fare delle modifiche alle impostazioni: per questi motivi prendere confidenza con i driver, le precedure di registrazione, la configurazione della scheda audio e dei segnali MIDI è assolutamente indispensabile. Tutorial, forum, video (nella maggior parte dei casi in inglese) saranno quindi inesauribile fonte di informazioni e di risoluzione dei problemi, oltre ad utilizzare l'assistenza diretta dei distributori (di cui trovate un elenco sulla parte destra del nostro blog) che normalmente offrono un servizio di assistenza.
In questo panorama un po' confuso gli unici controller che effettivamente risultano più "user friendly" sono i prodotti concepiti completamente insieme al software con cui vengono venduti, è il caso questo dei prodotti marchiati Serato ITCH; questa software house ha infatti una filosofia particolare: tramite accordi commerciali con i costruttori dei controller di fascia alta (Vestax VCI300, Numark NS7-V7, Allen&Heath DX) una volta installato il cd e collegato il controller via USB tutto il sistema è già pronto a funzionare, con la certezza che ogni funzione del software è già mappata e pronta all'uso così come la configurazione del segnale audio. Native Instruments con la consolle S4 si sta orientando verso la stessa impostazione.
Se proprio tutti questi concetti rimangono ostici si possono prendere in considerazione anche delle alternative: il mercato di prodotti per dj offre un'ampia gamma di prodotti che non devono essere collegati ad un pc...
Chi si approccia a questo nuovo tipo di tecnologia, soprattutto perchè permette di avere una serie molto ampia di funzioni e potenzialità ad un costo estremamente accessibile, deve mettere in conto che facilmente si dovrà destreggiare fra driver, upgrade, registrazioni online e configurazione MIDI. Niente di preoccupante, ma oltre ad imparare ad utilizzare le funzioni del software è necessario anche apprendere le corrette procedure per sua la configurazione.
Solitamente la procedura di automap funziona correttamente, quindi una volta installato il software incluso nella confezione e installato il driver del controller in pochi minuti si può registrare il programma di mixaggio e si avvia la procedura di autoconfigurazione.
Qua è proposta la prima parte di un tutorial per l'installazione del controller Reloop Digital Jockey venduto con Traktor Pro LE, se aprite la pagina su youtube automaticamente il filmato passarà alle parti successive:
Più in generale i punti critici delle installazioni sono sempre gli stessi: la scheda audio e i controlli MIDI. Spesso infatti possono sorgere incongruenze di compatibilità, è quindi necessario cercare ad esempio i driver aggiornati del controller per il proprio sistema operativo (Mac, Windowos XP, Vista, 7 a 32 o 64 bit...) ed imparare a importare le configurazioni MIDI. Tutti i costruttori nonchè gli sviluppatori dei software rilasciano gli aggiornamenti dei driver e le mappature preconfigurate che possono essere scaricate da internet e caricate poi sul nostro applicativo. Inoltre è anche necessario imparare ad effettuare delle modifiche a queste in base alle funzioni che utilizziamo più frequentemente sul nostro software: non sempre i controlli preconfigurati saranno completamente di nostro gradimento.
Normalmente all'acquisto del controller seguendo le indicazioni si riesce facilmente nella procedura di installazione, ma trattandosi di computer e non di hardware non c'è mai la certezza assoluta che tutto funzioni correttamente. Inoltre se si prosegue nel digital dj sicuramente nel futuro prossimo si passerà all'installazione di programmi più completi nelle funzioni rispetto a quelli proposti nel pacchetto con il controller, potremmo dover formattare il pc, vorremmo magari fare delle modifiche alle impostazioni: per questi motivi prendere confidenza con i driver, le precedure di registrazione, la configurazione della scheda audio e dei segnali MIDI è assolutamente indispensabile. Tutorial, forum, video (nella maggior parte dei casi in inglese) saranno quindi inesauribile fonte di informazioni e di risoluzione dei problemi, oltre ad utilizzare l'assistenza diretta dei distributori (di cui trovate un elenco sulla parte destra del nostro blog) che normalmente offrono un servizio di assistenza.
In questo panorama un po' confuso gli unici controller che effettivamente risultano più "user friendly" sono i prodotti concepiti completamente insieme al software con cui vengono venduti, è il caso questo dei prodotti marchiati Serato ITCH; questa software house ha infatti una filosofia particolare: tramite accordi commerciali con i costruttori dei controller di fascia alta (Vestax VCI300, Numark NS7-V7, Allen&Heath DX) una volta installato il cd e collegato il controller via USB tutto il sistema è già pronto a funzionare, con la certezza che ogni funzione del software è già mappata e pronta all'uso così come la configurazione del segnale audio. Native Instruments con la consolle S4 si sta orientando verso la stessa impostazione.
Se proprio tutti questi concetti rimangono ostici si possono prendere in considerazione anche delle alternative: il mercato di prodotti per dj offre un'ampia gamma di prodotti che non devono essere collegati ad un pc...
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mercoledì 13 ottobre 2010
Wacom NextBeat mkII
Il marchio giapponese Wacom ha introdotto a partire da questo autunno una nuova versione della consolle touch Nextbeat. Circa un anno fa Nextbeat aveva destato un certo interesse per l'originalità dell'impostazione di controllo, per le ridotte dimensioni e per la possibilità di gestire i 2 deck e la parte di mixer da remoto grazie ad una sorta di telecomandone touch.
Tramite lo schermo a colori posizionato sulla base è possibile gestire la navigazione e il caricamento delle tracce da memoria flash e visualizzare le rispettive forme d'onda e i punti di cue e loop. Per il loop oltre ai pulsanti in e out sono stati posizionati 2 potenziometri per accorciare o allungare il loop alle 2 estremità. Tramite la superficie touch si hanno invece a disposizione, sul perimetro esterno, 2 fader e un crossfader "virtuali", mentre nella parte centrale è presente la jog che può essere facilmente assegnata ai 2 deck per la gestione del pitch e delle fasi di scratch. Impostazione classica per gain, equalizzazione e per l'unità effetti (presenti 6 effetti con relativa knob dry/wet e possibilità di assegnare l'effetto anche alla jog come accade sui lettori compatti Pioneer).
La parte più interessante del Nextbeat è il campionatore che permette di richiamare 4 campioni suddividendo la superficie touch come se fosse un pad e ha una funzione di ricampionamento per creare all'istante pattern nuovi e creativi.
Le novità della versione mkII sono il miglioramento della funzione auto-bpm con relativa possibilità di sincronizzare automaticamente le tracce, l'inclusione nella confezione di una card da 16 Giga per il caricamento dei files e un consistente abbassamento del prezzo sceso ora a 999 euro. I possessori della vecchia versione possono comunque aggiornare il software interno per il potenziamento del bpm-engine.
Il Nextbeat è al 100% un prodotto professionale decisamente affidabile e curato nella qualità della componentistica. Le situazioni ideali per sfruttare le potenzialità di questo prodotto sono sicuramente le applicazioni mobili dove la praticità di uso e trasporto rendono questa consolle perfetta all'esigenza. All'interno dei club il Nextbeat non può effettivamente sostituire una consolle vera e propria ma può essere comunque utilizzato per dare un tocco di personalizzazione al set grazie ad una unità sampler-loop davvero efficiente. Il controllo remoto è poi apprezzabile per i dj che amano coinvolgere il pubblico ed è di sicuro impatto scenico. Recentemente è stata anche introdotta la possibilità di personalizzare graficamente la superficie di controllo e i potenziometri.
ulteriori info, filmati e tutorial su www.nextbeat.net
martedì 5 ottobre 2010
Allen&Heath xone db4
Eccolo. Finalmente è stato svelato l'atteso mixer digitale Allen&Heath xone DB4. Già negli ultimi giorni della settimana scorsa erano circolate le prime immagini sul web ma solo sabato si è potuto effettivamente visionare il mixer.
Iniziamo con dire che l'xone db4 è derivato dalla serie di mixer digitali I-Live sviluppata da Allen&Heath per il mercato dell'audio professionale live. Sono banchi per intenderci da migliaia di euro con software interno sviluppato su Linux e completi del totale processamente del segnale audio (eq, compressori, effetti, parametrizzazioni ecc) e dotati di ingressi e uscite di altissima qualità (www.ilive-digital.com). Come era già accaduto con la serie xone analogica la casa inglese ha applicato l'esperienza e la tecnologia sviluppata nel campo audio ai prodotti per dj.
L'xone DB4 è un mixer 4 canali (+ microfono) con ingressi a matrice: su ogni canale possiamo quindi selezionare l'ingresso desiderato, sia esso analogico, digitale o un canale della scheda audio per l'uso dei software. Gli ingressi sono 4 analogici (2 switchabili phono/line), 4 digitali e sono presenti 4 in e 4 out stereo via USB grazie alla scheda audio derivata dal 4D a 24 bit 96 Khz. La selezione dell'ingresso avviene comodamente grazie agli appositi controlli dedicati nella parte alta di ogni canale a fianco del Gain. Ovviamente sono presenti le uscite master e booth bilanciate e l'uscita rec e la connessione USB per la scheda audio.
Al primo sguardo colpisce subito l'equalizzazione i cui potenziometri non sono "in linea" come consuetudine. Questa scelta è stata dettata sia dalla necessità di distanziare maggiormente i potenziometri per una maggiore manualità ma soprattutto perchè oltre alle modalità attenuazione e kill è presente anche quella filter in cui si hanno a disposizione immediatamente un filtro passa-alto e uno bassa-basso (high e low filters) con controllo di risonanza. I puristi dei mixer xone non si devono però preoccupare dell'introduzione dei filtri digitali dedicati ad ogni canale perchè le classiche unità filtro VCF sono sempre presenti ai 2 lati in basso esattamente come sull'xone92.
Proseguendo lungo il canale audio troviamo la novità forse più importante del nuovo db4, ossia l'unità effetti dedicata su ogni canale: sono presenti 5 effetti (delays, reverbs, modulators, resonators and damage) editabili nei vari parametri (probabilmente tramite lo schermo lcd sulla destra) e modulabili tramite i potenziometri "expression" e "dry/wet". La scelta di inserire solo 5 effetti lascia prevedere che Allen&Heath si sia concentrata sulla qualità e sulla sostanza piuttosto che sulla quantità. Inoltre in ogni canale è presente la funzione auto.bpm per la sincronizzazione degli effetti e dell'unità sempler-loop con tagli automatici della battuta. Ultima "sezione" è quella presente sulla destra con lo schermo per la gestione dei parametri degli effetti e probabilmente dei vari setting del mixer, di cui però non sono ancora noti i dettagli. Ultimi particolari sono la presa USB in alto a destra (dovrebbe servire per l'aggiornamente del firmware interno) e i consueti comandi per la cuffia, la selezione delle curve per la variazione di volume dei fader ecc. Apparentemente la parte MIDI è decisamente ridotta e dovrebbe essere attivata dal pulsante sulla sinistra sotto alla sezione microfonica, seguendo la logica indicata dalla grafica solo i pochi comandi circondati di arancione possono essere switchati in modalità MIDI e questa potrebbe essere una scelta giusta visto il proliferare di periferiche esterne.
Le premesse ci sono tutte, a prima vista l'xone db4 è davvero un ottimo prodotto, con un prezzo che secondo le indiscrezioni dovrebbe essere compreso fra quello dell'xone92 e del 4D. Presto pubblicheremo le impressioni sulla qualità audio e l'effettiva definizione e creatività degli effetti, ma per questo bisognerà prima poterlo strapazzare a dovere...
leggi qua la prova del mixer!
Iniziamo con dire che l'xone db4 è derivato dalla serie di mixer digitali I-Live sviluppata da Allen&Heath per il mercato dell'audio professionale live. Sono banchi per intenderci da migliaia di euro con software interno sviluppato su Linux e completi del totale processamente del segnale audio (eq, compressori, effetti, parametrizzazioni ecc) e dotati di ingressi e uscite di altissima qualità (www.ilive-digital.com). Come era già accaduto con la serie xone analogica la casa inglese ha applicato l'esperienza e la tecnologia sviluppata nel campo audio ai prodotti per dj.
L'xone DB4 è un mixer 4 canali (+ microfono) con ingressi a matrice: su ogni canale possiamo quindi selezionare l'ingresso desiderato, sia esso analogico, digitale o un canale della scheda audio per l'uso dei software. Gli ingressi sono 4 analogici (2 switchabili phono/line), 4 digitali e sono presenti 4 in e 4 out stereo via USB grazie alla scheda audio derivata dal 4D a 24 bit 96 Khz. La selezione dell'ingresso avviene comodamente grazie agli appositi controlli dedicati nella parte alta di ogni canale a fianco del Gain. Ovviamente sono presenti le uscite master e booth bilanciate e l'uscita rec e la connessione USB per la scheda audio.
Al primo sguardo colpisce subito l'equalizzazione i cui potenziometri non sono "in linea" come consuetudine. Questa scelta è stata dettata sia dalla necessità di distanziare maggiormente i potenziometri per una maggiore manualità ma soprattutto perchè oltre alle modalità attenuazione e kill è presente anche quella filter in cui si hanno a disposizione immediatamente un filtro passa-alto e uno bassa-basso (high e low filters) con controllo di risonanza. I puristi dei mixer xone non si devono però preoccupare dell'introduzione dei filtri digitali dedicati ad ogni canale perchè le classiche unità filtro VCF sono sempre presenti ai 2 lati in basso esattamente come sull'xone92.
Proseguendo lungo il canale audio troviamo la novità forse più importante del nuovo db4, ossia l'unità effetti dedicata su ogni canale: sono presenti 5 effetti (delays, reverbs, modulators, resonators and damage) editabili nei vari parametri (probabilmente tramite lo schermo lcd sulla destra) e modulabili tramite i potenziometri "expression" e "dry/wet". La scelta di inserire solo 5 effetti lascia prevedere che Allen&Heath si sia concentrata sulla qualità e sulla sostanza piuttosto che sulla quantità. Inoltre in ogni canale è presente la funzione auto.bpm per la sincronizzazione degli effetti e dell'unità sempler-loop con tagli automatici della battuta. Ultima "sezione" è quella presente sulla destra con lo schermo per la gestione dei parametri degli effetti e probabilmente dei vari setting del mixer, di cui però non sono ancora noti i dettagli. Ultimi particolari sono la presa USB in alto a destra (dovrebbe servire per l'aggiornamente del firmware interno) e i consueti comandi per la cuffia, la selezione delle curve per la variazione di volume dei fader ecc. Apparentemente la parte MIDI è decisamente ridotta e dovrebbe essere attivata dal pulsante sulla sinistra sotto alla sezione microfonica, seguendo la logica indicata dalla grafica solo i pochi comandi circondati di arancione possono essere switchati in modalità MIDI e questa potrebbe essere una scelta giusta visto il proliferare di periferiche esterne.
Le premesse ci sono tutte, a prima vista l'xone db4 è davvero un ottimo prodotto, con un prezzo che secondo le indiscrezioni dovrebbe essere compreso fra quello dell'xone92 e del 4D. Presto pubblicheremo le impressioni sulla qualità audio e l'effettiva definizione e creatività degli effetti, ma per questo bisognerà prima poterlo strapazzare a dovere...
leggi qua la prova del mixer!
martedì 28 settembre 2010
Denon
Il marchio Denon è sicuramente uno dei più attivi e attento all'evoluzione del mercato e in pochi mesi ha lanciato diversi nuovi prodotti rinnovando la linea dei mixer e introducendo nel catalogo alcuni articoli dedicati all'iterazione e al controllo dei software. Il capostipite della nuova serie è il club mixer digitale Denon dnx 1700, completo di scheda audio, controlli midi, 2 unità effetti e software interno per la gestione di tutti i parametri e impostazioni della macchina (limiter, equalizzazione, curve di volume, ecc). Oltre alle funzioni descritte Denon si è concentrata anche sulla ricerca della qualità del suono che rispetto a molti altri mixer digitali concorrenti risulta più calda e piena con una piacevole diffusione anche delle frequenze più basse. Derivato dal dnx 1700 è poi giunto il fratellino minore dnx 1600, stessa componentistica (4 canali, scheda audio, MIDI ecc.) ma con una sola unità effetti e con minor possibilità di personalizzazione della macchina, a fronte però di un prezzo decisamente più abbordabile. L'ultimo arrivato è invece il dnx 600, mixer 2 canali ma con la stessa qualità costruttiva e filosofia dei fratelloni, sempre completo di unità effetti e scheda audio, concepito per essere il compagno ideale del nuovo controller dn-sc2000 dedicato invece al controllo dei software di mixaggio in modalità external. Sul dn-sc2000 sono infatti presenti tutti i potenziometri e i comandi per gestire le funzioni del singolo deck sul pc (browser, pitch, jog, effetti, loop ... ), lasciando poi la gestione dell'audio direttamente al dnx 600.
Altra imminente novità è la dn-mc6000, consolle MIDI con scheda audio integrata per il controllo diretto dei software fino a 4 tracce in parallelo, sostanzialmente la stessa impostazione dell'Allen&heath DX e della nuova S4 Native-Instruments (presto probabilmente anche Ecler presenterà un prodotto simile). A breve avremo nuove informazioni su questo prodotto che si annuncia decisamente performante e in grado di competere alla pari con le altre consolle dello stesso segmento.
Ultima novità è l'aggiornamento del firmware del denon dns 3700 e dns 1200 con una nuova modalità Hybrid che permette un'iterazione con i software ancora più precisa tramite l'introduzione dell'invio al pc di un segnale timecode anche senza l'uso dell'apposito disco mantenendo nel contempo attive le funzioni di controllo MIDI. In questo modo si avrà la precisione di controllo del pitch e delle fasi di scratch come se si stesse utilizzando il timecode ma potendo accedere a tutti i controlli MIDI normalmente disattivati quando si leggono i cd. Per ulteriori dettagli: www.audiodj.it
mercoledì 22 settembre 2010
news varie
Come già annunciato in sordina nelle scorse settimane Allen&Heath sta effettivamente preparando il lancio del nuovo mixer digitale XONE:DB4 per dj: si attende quindi la presentazione alla fiera inglese BPM per i primi di ottobre...
Altra novità che circola già da alcune settimane è la consolle S4 Native Instruments progettata per la gestione di 4 canali e di tutte le funzioni di Traktor che in questa speciale versione distribuita con il controller ha visto l'introduzione di un nuovo e comodo campionatore da associare ad ogni deck. Su youtube e sul sito della software house tedesca sono già disponibili diversi tutorial e filmati di demo. Il prezzo si aggirerà sui 900 euro, tutto sommato decisamente concorrenziale rispetto all'Allen&Heat XD e al controller Vestax VCI300+FX.
Sempre dal mondo del digital dj segnaliamo ancora la distribuzione dell'ultima versione di Serato Scartch Live 2.1 che ha incrementato notevolmente la possibilità di configurazione degli effetti grazie all'introduzione di una special knob per l'attivazione delle automazioni, un po' sullo stile di Ableton Live e degli altri sequencer di editing musicale. Inoltre è stata aggiornata la compatibilità MIDI con diversi controller e media/player usciti negli ultimi mesi.
sabato 18 settembre 2010
mixer digitale/analogico vs controller
Spesso di fronte ai nuovi prodotti dedicati all'interfacciamento con i software c'è un po' di confusione, cerchiamo qui di fare un po' di chiarezza sulle diverse tecnologie costruttive dei mixer e affini.
Fino ad una manciata di anni fa tutti i mixer erano prettamente analogici, cioè il segnale in ingresso derivante dai lettori cd o dai giradischi entrava negli ingressi dei vari canali del mixer ed era processato da una componentistica costituita da resistenze, resistenze variabili, condensatori e induttori. Questi elementi fisici permettono di equalizzare un segnale, di gestire il gain e il volume del canale e più in generale tutto il routing audio. Ad oggi sono ancora diversi i mixer che seguono questa filosofia, fra cui citiamo i più noti Allen&Heath xone ed Ecler Nuo.
Per chiarire meglio prendiamo ad esempio ancora l'Allen&Heath xone 4D. Il 4D è a tutti gli effetti un mixer analogico benchè sia dotato di scheda audio e controller MIDI. La possibilità di collegarlo al pc viene spesso confusa come caratteristica dei mixer digitali, ma al contrario qui tutti i segnali audio, compresi quelli provenienti dalla scheda audio interna, continuano ad essere processati dagli stessi componenti descritti sopra, sugli xone anche il filtro è analogico!. Un 4D è, per fare un paragone con altri prodotti commerciali particolarmente noti, all'incirca l'unione di un Allen&Heath xone 92 + una scheda Native-Instruments Audio8DJ + 2 controller midi Native-Instruments X1. Questo tipo di componentistica, a parità di fascia di prodotto, regala generalmente un suono più caldo e ricco di armoniche.
Un mixer digitale invece campiona tramite i convertitori A/D i segnali audio provenienti dai vari ingressi, li trasforma in una serie di "1" e "0" e poi analizza i dati tramite un processore. Quindi tutti i comandi quali gain, equalizzazione, volumi ecc sono gestiti da una CPU interna, si tratta di una sorta di mini computer il cui "software" è direttamente stampato nelle schede interne dove sono salvati gli algoritmi per il processamento dei segnali. Il tutto viene poi ritrasformato in un segnale analogico da un convertitore D/A. Spesso gli ingressi e le uscite possono essere direttamente in digitale evitando così il passaggio di conversione. Questa soluzione abbatte notevolmente i costi e permette di inserire più facilmente le funzioni delle unità effetti, la possibilità di campionare porzioni dei brani o di controllare la distorsione del segnale in uscita. Il primo mixer digitale professionale è stato il Pioneer djm800.
Anche in questo caso i mixer digitali possono essere completi delle funzioni di controller MIDI e di scheda audio come i recenti Pioneer DJM2000 o Denon DNX-1700.
Passiamo ora invece alle superfici di controllo quali Numark NS7, Allen&Heath DX, Reloop Digital Jockey ecc. In questa tipologia di prodotti il segnale audio viene generato da una scheda audio presente all'interno e tutte le funzioni sono in realtà mappature tramite i segnali MIDI delle funzioni del software. Quindi quando si aziona ad esempio il potenziometro dell'equalizzazione per tagliare le basse frequenze non saranno presenti nè componenti analogici nè processori interni ma verrà semplicemente inviato un segnale di controllo MIDI e il software (Traktor, Serato ecc) si occuperà di effettuare l'operazione di taglio della frequenze a invierà poi alla scheda audio del controller il risultato finale. Tutti i controller MIDI dotati di scheda audio non hanno quindi delle funzioni proprie ma tutti i comandi vengono gestiti dal programma che state utilizzando sul computer. Questo permette ad esempio di assegnare ad un potenziometro un volume o un cutoff di un filtro a seconda della mappatura segnale midi/funzione che è stata impostata. In questi prodotti anche i possibili segnali esterni in ingresso vengono gestiti sempre tramite il campionamento della scheda audio.
Fino ad una manciata di anni fa tutti i mixer erano prettamente analogici, cioè il segnale in ingresso derivante dai lettori cd o dai giradischi entrava negli ingressi dei vari canali del mixer ed era processato da una componentistica costituita da resistenze, resistenze variabili, condensatori e induttori. Questi elementi fisici permettono di equalizzare un segnale, di gestire il gain e il volume del canale e più in generale tutto il routing audio. Ad oggi sono ancora diversi i mixer che seguono questa filosofia, fra cui citiamo i più noti Allen&Heath xone ed Ecler Nuo.
Per chiarire meglio prendiamo ad esempio ancora l'Allen&Heath xone 4D. Il 4D è a tutti gli effetti un mixer analogico benchè sia dotato di scheda audio e controller MIDI. La possibilità di collegarlo al pc viene spesso confusa come caratteristica dei mixer digitali, ma al contrario qui tutti i segnali audio, compresi quelli provenienti dalla scheda audio interna, continuano ad essere processati dagli stessi componenti descritti sopra, sugli xone anche il filtro è analogico!. Un 4D è, per fare un paragone con altri prodotti commerciali particolarmente noti, all'incirca l'unione di un Allen&Heath xone 92 + una scheda Native-Instruments Audio8DJ + 2 controller midi Native-Instruments X1. Questo tipo di componentistica, a parità di fascia di prodotto, regala generalmente un suono più caldo e ricco di armoniche.
Un mixer digitale invece campiona tramite i convertitori A/D i segnali audio provenienti dai vari ingressi, li trasforma in una serie di "1" e "0" e poi analizza i dati tramite un processore. Quindi tutti i comandi quali gain, equalizzazione, volumi ecc sono gestiti da una CPU interna, si tratta di una sorta di mini computer il cui "software" è direttamente stampato nelle schede interne dove sono salvati gli algoritmi per il processamento dei segnali. Il tutto viene poi ritrasformato in un segnale analogico da un convertitore D/A. Spesso gli ingressi e le uscite possono essere direttamente in digitale evitando così il passaggio di conversione. Questa soluzione abbatte notevolmente i costi e permette di inserire più facilmente le funzioni delle unità effetti, la possibilità di campionare porzioni dei brani o di controllare la distorsione del segnale in uscita. Il primo mixer digitale professionale è stato il Pioneer djm800.
Anche in questo caso i mixer digitali possono essere completi delle funzioni di controller MIDI e di scheda audio come i recenti Pioneer DJM2000 o Denon DNX-1700.
Passiamo ora invece alle superfici di controllo quali Numark NS7, Allen&Heath DX, Reloop Digital Jockey ecc. In questa tipologia di prodotti il segnale audio viene generato da una scheda audio presente all'interno e tutte le funzioni sono in realtà mappature tramite i segnali MIDI delle funzioni del software. Quindi quando si aziona ad esempio il potenziometro dell'equalizzazione per tagliare le basse frequenze non saranno presenti nè componenti analogici nè processori interni ma verrà semplicemente inviato un segnale di controllo MIDI e il software (Traktor, Serato ecc) si occuperà di effettuare l'operazione di taglio della frequenze a invierà poi alla scheda audio del controller il risultato finale. Tutti i controller MIDI dotati di scheda audio non hanno quindi delle funzioni proprie ma tutti i comandi vengono gestiti dal programma che state utilizzando sul computer. Questo permette ad esempio di assegnare ad un potenziometro un volume o un cutoff di un filtro a seconda della mappatura segnale midi/funzione che è stata impostata. In questi prodotti anche i possibili segnali esterni in ingresso vengono gestiti sempre tramite il campionamento della scheda audio.
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mercoledì 15 settembre 2010
Nuova showroom
Già da prima dell'estate è stata rinnovata l'area espositiva del reparto dj insieme all'amplificazione audio e il reparto luci. La nuova disposizione permette una maggior visibilità dei prodotti professionali che sono esposti in vetrine chiuse a chiave più una sala di prova con relativo impianto audio, computer e banco per le demo dei vari prodotti sia software che non. Ecco alcune foto:
venerdì 10 settembre 2010
Kontrol X1 - Rane Serato
Che i controller per la gestione dei software abbiamo invaso il mercato per i prodotti da dj ce ne siamo accorti un po' tutti, ma non sempre si conoscono tutte le potenzialità di ogni prodotto.
Il Native-Instruments Kontrol X1 è probabilmente il controller più venduto e più richiesto e presenta effettivamente una serie di accorgimenti che permettono di sfruttare appieno i software di mixaggio, in particolare nella configurazione con mixer esterno e con controllo delle tracce tramite timecode.
L'X1 permette infatti di gestire l'unità effetti, il sampler loop con relativi tagli, i punti di cue e la navigazione dei file per 2 deck. Sostanzialmente la superficie del controller è divisa in 2 parti simmetriche per la gestione separata delle funzioni dei 2 deck dando quindi un ergonomia molto intuitiva dei comandi. Troviamo nella parte alta 4 potenziometri con relativi pulsanti di attivazione per gli effetti, scendendo è presente un potenziometro rotativo che è anche pulsante per lo scorrimento e la selezione delle tracce, seguono quindi i pulsanti per l'assegnazione dell'unità effetti e poi ancora un potenziometro rotativo identico al sovrastante ma dedicato questo alla gestione dei loop automatici con relativa variazione della lunghezza. I pulsanti nella parte bassa sono dedicati invece alla selezione del loop in modalità manuale, all'utilizzo dei punti di cue ed eventualmente alla funzione play e sync.
L'X1 è nativo per Traktor e quando utilizzato con il software Native-Instruments presenta il notevole vantaggio di poter visualizzare lo stato della funzione direttamente sul controller tramite la retroilluminazione dei tasti: all'attivazione ad esempio di un effetto il corrispettivo tasto si illuminerà sia sul Kontrol X1 sia sullo schermo del pc.
Ma oltre che con Traktor l'X1 può essere sfruttato con diverse applicazioni: qua ad esempio trovate un filmato diviso in 2 parti per la configurazione e l'utilizzo con Serato Scratch Live. I template sono messi a disposizione direttamente sul sito della Native-Instruments dove si possono trovare anche diverse mappature per Traktor stesso:
Gli utenti di Serato oltre a caricare i template messi a disposizione direttamente sul sito Native-Instruments devono aggiungere il file XML (che viene fatto scaricare insieme al template) nella directory MIDI all'interno della cartella di file di Serato dedicati all'utente, solitamente nel percorso /documenti/musica/scratchlive
Aggiungiamo anche che tramite il pannello di gestione dedicato (lo stesso di Maschine) oltre a poter caricare e modificare la varie mappature è possibile gestire completamente la tipologia dei segnali MIDI assegnati a ciascun controllo presente sull'X1 rendendo così questo prodotto adattabile ad un numero davvero ampio di esigenze.
martedì 7 settembre 2010
kermesse BPM - Allen&Heath presenta il nuovo mixer digitale?
All'inizio del prossimo mese si terrà nel Regno Unito "BPM", l'annuale kermesse dedicata interamente al djing e di cui si possono trovare tutte le info al seguente link: visitbpm.co.uk. Saranno presenti tutti i marchi principali per una delle poche fiere completamente dedicata all'attrezzatura da dj, con novità, workshop e perfomance.
Quest'anno in particolare voci di corridoio hanno segnalato che l'Allen&Heath stia per presentare un nuovo e rivoluzionario mixer da club, probabilmente digitale, completo di DSP per gli effetti ma con i filtri analogici. Dopo aver imposto uno standard mondiale per i mixer da club con l'xone92 la casa inglese si propone nel segmento dei mixer digitali forte anche della tecnologia sviluppata per i banchi I-Live (la nuova linea digitale dedicata ai mixer audio). Quindi occhi puntati sulla fiera, staremo a vedere...
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venerdì 3 settembre 2010
Prime segnalazioni: discogs e dexdjstands
Spesso in negozio i clienti mi segnalano prodotti, siti e filmati interessanti. Sono informazioni che non riguardano direttamente l'attrezzatura ma che possono tornare utili a molti dj professionisti o semplici amatori. Ecco le prime segnalazione: si tratta di discogs e dexdjstands.
Il primo è un portale per la ricerca di dischi e cd supportato da migliaia di utenti. State cercando un mix introvabile che non può mancare alla vostra collezione? Di quella traccia non vi accontentate della versione scaricata dal web? Quell'album è uscito solo negli USA? Discogs mette in contatto migliaia di persone per la compravendita fra privati di vinili e cd. Quale che sia il genere o l'anno o l'etichetta con buona probabilità qui lo potrete trovare...
Dexdjstands invece offre interessantissime soluzioni per i mobili per consolle. Design moderno, costi abbordabili e cura per i particolari e le esigenze del dj sono i punti di forza di queste consolle. Purtroppo dexdjstands è una ditta australiana. Mentre attendiamo che qualche distributore italiano si decida a importare i loro prodotti vi anticipo che comunque le spedizioni vengono effettuate in tutti i continenti.
Il primo è un portale per la ricerca di dischi e cd supportato da migliaia di utenti. State cercando un mix introvabile che non può mancare alla vostra collezione? Di quella traccia non vi accontentate della versione scaricata dal web? Quell'album è uscito solo negli USA? Discogs mette in contatto migliaia di persone per la compravendita fra privati di vinili e cd. Quale che sia il genere o l'anno o l'etichetta con buona probabilità qui lo potrete trovare...
Dexdjstands invece offre interessantissime soluzioni per i mobili per consolle. Design moderno, costi abbordabili e cura per i particolari e le esigenze del dj sono i punti di forza di queste consolle. Purtroppo dexdjstands è una ditta australiana. Mentre attendiamo che qualche distributore italiano si decida a importare i loro prodotti vi anticipo che comunque le spedizioni vengono effettuate in tutti i continenti.
mercoledì 1 settembre 2010
Inizio
Anni fa è nato verdedj.com, progetto commerciale ma supportato da una reale passione per il djing. A distanza di qualche anno ho deciso di creare questo spazio per poter parlare a ruota libera su una moltitudine di argomenti che circondano questo settore, dall'attrezzatura alla musica, dalle recensioni dei nuovi prodotti all'approfondimento di concetti non sempre chiari che sono alla base dei nuovi strumenti.
Spesso dai clienti ricevo segnalazioni su prodotti esoterici dai costi proibitivi, a volte trovo interessantissimi filmati sul tubo, a volte vorrei esprimere opinioni che non posso scrivere nei giusti toni per motivi evidenti sul sito dell'e-commerce. Ecco, questo mi è sembrato il mezzo migliore per gestire e condividere tutte queste informazioni che spesso esulano dagli aspetti prettamente commerciali.
Esistono già forum tecnici, riviste specializzate che spulciano fra i pregi e i difetti di ogni prodotto. Qua si vuole dare un taglio diverso, sì di supporto alle esigenze tecniche del dj, ma con un pizzico di curiosità e ironia che non guastano mai.
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